DOMENICO DRAGO, CITTADINO ONORARIO di USTICA E TRIDENTE D’ORO  VINCE PER LA DECIMA VOLTA A STRASBURGO ED Ė ANCORA PREMIATO A TACHOV.

 


Se fossi un poeta scriverei l’“Elogio del Bidet” e non per ciò che esso materialmente rappresenta, anche se lodevole, ma perché mi ha dato contemporaneamente due opportunità che, senza la sua esistenza, si sarebbero probabilmente vaporizzate.
Real, il mio amato compagno a quattro zampe, aveva deciso, dopo quasi due anni di sofferenza, di lasciarmi solo.
Furono anni terribili e tristi, molto dolorosi!
Per Lui e senza rimpianti, rinunciai ogni giorno a tutto … anche a me stesso!
E così quella piccola casa azzurra, nata sopra il porto di Ustica, lasciata sola a respirare i miei sogni, restò disabitata!
Ma volevo continuare a gustare sale ed a giocare nell’onda!
E così l’acqua dolce ricominciò a scorrere dai rubinetti, la polvere che era diventata crosta, sotto le mani preziose di Rosalia e della sua insostituibile “Pezza Bianca”, che da sola meriterebbe un racconto, scomparve; i pennelli impregnati di smalto azzurro e celeste cielo, manovrati con perizia da Peppe, si mossero sinuosi negli angoli più difficili del balcone e delle fioriere, ma poi tutto trionfò quando dipinse di rosso la cassetta  della posta, avvitata sul cancelletto di legno bianco; Felice con pinze e chiavi inglesi, sostituì rubinetti e flessibili che ormai avevano cantato la loro storia e finalmente arrivò silenzioso Franco che murò, dove gli indicai, la mattonella di ceramica realizzata dal Maestro Nino Parrucca con su citate le parole di Pablo Neruda, in ricordo di Real, mentre tutti lo osservavano in religioso silenzio.
Ma un imprevisto abbuiò un pomeriggio di lavoro.
Era successo che il frutto di quella meravigliosa invenzione del 1710 di Christophe Des Rosiers che si chiama “bidet” e che installò, per la prima volta,  presso l’abitazione della famiglia reale francese, sollecitata da mani forti, si ruppe nel mio piccolo bagno!                      Forse era l’ultimo sussulto di Real, pensai!
Desolato ed in cerca di un nuovo bidet,  fui costretto a tornare dalla piccola isola alla grande isola, dove avevo programmato di non mettere, per un lungo periodo di tempo, più piede.
Aprii la cassetta metallica della posta del “triste” condominio dove vivo e trovai tra lettere e pagamenti, anche due cartoncini gialli che mi invitavano a ritirare due pacchi: uno proveniente da Strasburgo in Francia e l’altro spedito da Tachov nella Repubblica Ceca.
Compresi cosa contenessero e fui quasi costretto a ritirarli immediatamente, perché altrimenti sarebbero ritornati, con mio dispiacere, ai mittenti e magari si sarebbero smarriti.
All’interno degli scatoli c’erano rispettivamente due premi avvolti con fogli protettivi, chissà quali erano state le mani che con tanta delicatezza lo avevano fatto, forse mani femminili, mi chiesi e trovai anche due diplomi che ne attestavano i risultati!
Peccato non averli potuti ritirare personalmente, rabbia per avere perso i biglietti degli aerei già fatti per recarmi ai rispettivi Festival, ma almeno adesso avevo in mano le consolazioni materiali con le due testimonianze.
Alla 32ème Fète Européenne de l’Image Sous-Marine et de l’Environnement de Strasbourg, vinco il Primo Premio per la decima volta consecutiva, con l’Opera in Multivisione in versione francese “Prière”, mentre al 42° Paf-Thacov Festival, nella Repubblica Ceca sono ancora secondo, con l’Opera in versione inglese “ Suspended Aroma”e faccio il bis con l’anno precedente.
Ambedue le Opere sono state realizzate con il Maestro Francesco Lopergolo che ha curato l’Editing Audio sui testi scritti da Domenico Drago  e con i contributi video-fotografici di Domenico Drago e di alcuni prestigiosi autori citati nei titoli di coda di ciascuna Multivisione.
Ringrazio tutti, ma soprattutto il mio Bidet rotto!

Al pluripremiato Mimmo le più vive congratulazioni da parte di Usticasape

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Risposta a Giovanni Martucci – chi esercita un potere gode di “impunità”… al contrario il cittadino comune.


Caro Giovanni,

la disavventura in cui sei incappato è la conseguenza naturale di uno dei più perniciosi problemi che affliggono il nostro sistema di convivenza civile e sociale. Il problema della “impunità” di cui gode tutta la vasta gamma di “poteri” e di “autorità” che gestiscono la nostra vita quotidiana.

Nessuno, oggi in Italia, dall’altra parte della barricata di una divisa o di una scrivania, paga se fa male ciò che dovrebbe far bene o se interpreta il proprio ruolo in maniera difforme alle regole, nessuno tranne il cittadino comune che è naturalmente soggetto alle leggi ma con la specifica prerogativa che, se sgarra, deve risarcire lo Stato con una pena, quale che essa sia. Mai un “potere” o chi lo eserciti, mai una “autorità” o chi la rappresenti. A costoro la legge fornisce sempre la possibilità di una “interpretazione” da cui far scaturire una ragione applicabile a senso unico in opposizione alle fragili ragioni del cittadino inerme. E quando ciò, come nel tuo caso, dovesse apparire obiettivamente contrario non dico alla legge stessa ma al buon senso e quando quella ragione dovesse essere indifendibile, scatta l’istituto della impunità: un potere o una autorità non pagano perché un altro potere o un’altra autorità se ne pongono a difesa, certi di veder ricambiata la cortesia prima o poi e, comunque, presto. Ma attenzione. Più è basso il livello qualitativo del “potere” e della “autorità” contro cui hai la sventura di imbatterti più alto diventa il rischio di essere intrappolato nella manovra avvolgente delle interpretazioni e delle giustificazioni ambigue se non nella soperchieria.

Nella fattispecie, a chi avresti potuto reclamare, essendone ascoltato, il tuo diritto ad un comportamento razionale e trasparente della “autorità” controparte di quel momento? E seppure l’avessi trovato, quel “chi” ti avrebbe consentito l’esercizio del tuo diritto? E se l’avesse fatto nei tempi a te necessari, avrebbe poi, adeguatamente censurato quel comportamento irrazionale e non trasparente al fine  di interrompere una possibile catena di soprusi e di evitarne il ripetersi? No, Giovanni. Non ci saresti riuscito. Vedi, noi siamo il Paese in cui puoi subire ogni provocazione morale e materiale da chi sta dall’altra parte delle tue ragioni ma guai a protestare: per te, povero cittadino comune,  non c’è una impunità.

Sergio Fisco

Ustica anni ’60 – vendita all’asta pesce spada


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Ustica anni ’60 – bambino mostra indifferenza alla macchina fotografica


bambino mostra indifferenza

Collegamenti marittimi con Ustica – disservizi senza preavviso.


Ahi, serva Italia di dolore ostello, nave senza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia ma bordello……….Questa frase del grande poeta calza perfettamente nel descrivere la situazione in cui oggi versa la nostra nazione. Rispetto il periodo storico in cui ha vissuto Dante oggi nel nostro paese non è cambiato nulla, anzi la situazione attuale in cui ci troviamo, secondo il mio modesto parere, è peggiorata poiché il cittadino comune viene bistrattato, maltrattato, umiliato e messo in grande difficoltà, avendone soffocata la libertà di movimento. Questa introduzione per descrivere e portare a conoscenza di tutti ( miei paesani e non ) un episodio, a dir poco increscioso nel quale sono stato coinvolto che ha scosso il mio stato d’animo, facendomi disgustare, arrabbiare, e perché no, incazzare. Andiamo ai fatti. Era il 4 giugno u.s. mi reco al porto di Palermo per imbarcarmi sulla nave per Ustica, sono le ore 7,45, entro in agenzia per richiedere il relativo biglietto e dalla persona addetta a tale servizio mi viene riferito che, per ordine della capitaneria di porto e per motivi di sicurezza, non possono imbarcare più di 25 passeggeri perché a bordo della nave c’è un camion carico di bombole di gas e poiché io risultavo ventiseiesimo non potevo imbarcarmi. Da premettere che mi trovavo con la mia auto carica con al seguito un furgone carico di miei mobili da portare a Ustica che era riuscito ad imbarcarsi. Quindi sono rimasto a Palermo, con conseguenti disagi del corriere all’arrivo a Ustica, data la mia assenza.  Andiamo alle naturali considerazioni: Se quello che è capitato a me fosse capitato a una famiglia proveniente da lontano a quanti disagi materiali e pecuniari sarebbe andata incontro ? (vedi spese di albergo, ristorante ecc. ). Da parte della capitaneria si emette un’ordinanza da un momento all’altro , dicono a Palermo ” a timpulata ” senza dare un avviso preventivo ? Ciò è diventata una usanza balorda e incivile che nel giro di poco tempo si ripete dopo i fatti di  pochi giorni fa sui viaggi dei camion e furgoni. Stando così le cose, limitando il numero dei passeggeri si ottiene sicurezza ? E poi una nave adibita a passeggeri può portare camion con carichi pericolosi ? Il vero fatto è che le istituzioni statali e parastatali, centrali e periferiche fanno quello che vogliono senza una preventiva riflessione su ciò che fanno, trattando i cittadini come “pezze da piedi”, calpestandone i diritti e la libertà e non parliamo dei metodi riservati alle isole, già danneggiati per essere isolani e isolati e trattati come cittadini emarginati di seconda e terza serie. EVVIVA LA DEMOCRAZIA per la quale i nostri nonni e padri hanno lottato, rischiando anche la vita. Quello che succede da diversi anni nella nostra nazione non è più libertà ma abuso di libertà; insomma la nostra è da definire una nazione bordello.

Giovanni Martucci

Collegamenti marittimi regolari oggi da e per Ustica


P.S. ore 08,24 – Dall’Agenzia Militello riceviamo comunicazione che questa mattina alle ore 08,30 il catamarano ALE M non effettuerà la corsa per Ustica per motivi tecnici.

P.S. ore 15,31 – Dall’Agenzia Militello riceviamo comunicazione che, risolti i problemi tecnici, questo pomeriggio alle ore 17,30 il catamarano ALE M partirà regolarmente per Ustica.

 

Aforisma. Citazione, Proverbio… del giorno


La mediocrità che si equilibra con altra mediocrità e l’incompetenza che applaude suo fratello.
Oscar Wilde

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