D. Avvocato, abbiamo letto della notizia di agenzia della sentenza di primo grado nel processo cosiddetto “ firme false”, relativo alle elezioni al comune di Palermo del 2012. Anche lei è stato condannato, sia pure ad una pena inferiore rispetto agli attivisti accusati di aver ricopiato le sottoscrizioni degli elettori che supportavano la presentazione della lista. Vuole commentare il fatto?
R. Certamente! Innanzi tutto la ringrazio di darmene l’opportunità e di avere sentito l’esigenza, anche informativa, di approfondire sentendo la mia – certamente di parte- campana.
Le dico subito che nè a me nè al cancelliere è stato mai imputato – nè addebitato- di aver realizzato dei falsi o di essere consapevoli che ve ne erano stati.
Al cancelliere ed a me è stato imputato che le firme non sarebbero state raccolte secondo le previsioni normative.
Le dico subito che né agli atti di indagine né a seguito dell’istruzione dibattimentale emerge una mia consapevolezza di tale fatto. Io sono stato tirato in ballo soltanto perché ho raccontato ai PM la verità, ovvero che contattai io il cancelliere e che portai io allo stesso- in una o più occasioni , i moduli per completare l’autenticazione con l’apposizione della sottoscrizione, del sigillo del Ministero e del timbro del cancelliere che, notoriamente, anche secondo le istruzioni dell’ANCI – non possono essere portati fuori dal Tribunale e devono apporsi all’interno dello stesso durante l’orario lavorativo dell’autenticatore.
D. Tutto qui?
R. Sì, solo la consapevolezza che la vicenda è stata ingigantita dopo una prima archiviazione legata al fatto che le norme speciali in materia prevedono una prescrizione speciale biennale, scaduta il 24 giugno 2014 ( per chi volesse controllare, l’art. 100 del dpr 570/1960) ritenuta vigente dalla corte costituzionale e “reinterpretata” dalla (altro…)