Questa è la copia di una lettera intima che Mimmo Drago aveva donato il 18 Ottobre a Roberta Messina, figlia dell’indimenticabile Lucio, non appena aveva appurato della Sua scomparsa.
Racchiude i sentimenti, i pensieri e le emozioni di Mimmo che tutti gli abitanti di Ustica condividono affettuosamente!
(La Redazione di Ustica Sape)
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Lucio Messina, se n’è andato, adesso nuota nel cielo con la sua Maricetta e tra le nuvole guarda le trasparenze liquide dell’isola di Ustica, mentre le lacrime inondano gli occhi dell’amata figlia Roberta, dei nipoti tutti, del genero e di tutti coloro i quali lo hanno amato e rispettato.
Fu il Direttore per tanti anni dell’A.A.P.I.T. (Azienda Autonoma Provinciale per l’Incremento Turistico) di Palermo, prima denominata E.P.T. (Ente Provinciale per il Turismo), ubicata nella sua sede storica di Piazza Castelnuovo, di fronte il Teatro Politeama Garibaldi, posto proprio nel cuore della città.
Parlare di Lucio Messina, raccontare 60 anni di Rassegne Internazionali delle Attività Subacquee svoltesi nell’isola di Ustica e descrivere la stessa: l’Isla Negra dei poeti, è la medesima cosa.
Lo conobbi impeccabile nel suo abito grigio di grisaglia, dietro una scrivania in quella sede prestigiosa che raccontava una città che oggi crea sofferenza in chi la ama.
Ritagliò un breve appuntamento in quella sua agenda piena di incontri e ascoltò con attenzione ciò che avevo da dirgli.
Ero un giovane subacqueo allora e la Rassegna di Ustica era per me un miraggio, ma volevo andare per incontrare i “Padri” della subacquea mondiale.
Avevo davanti ai miei occhi colui che aveva trasformato quello scoglio nero di lava in una meta turistica prestigiosa, colui che era riuscito, inventandosi tutto, a fare di Ustica la Capitale Mondiale dei Subacquei.
Chi aveva creato anche la prestigiosa Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee e il premio “Tridente d’Oro”, sogno ambito di tutti gli innamorati del mondo del silenzio.
Quell’isola, fascinosa e sensuale, dopo essersi confrontata con i migliori arpioni del mondo, divenne laboratorio di idee che nascevano nei convegni e nelle tavole rotonde ben articolate dove sedevano scienziati e sportivi, esploratori e romantici, fu così che decisero di lasciar nuotare per sempre i pesci nel controluce delle nostre emozioni.
Le pietre sorrisero, la vita prevalse ed Ustica fu incoronata Prima Riserva Marina d’Italia , mentre lui, Lucio Messina, che ancora una volta ne era stato l’artefice, meritò di dirigerla e condurla nell’Olimpo della grazia e della bellezza.
Trascorsero gli anni ed ancora oggi le alghe, che sembrano dormire, ricordano i suoi occhi e quel nuotare leggero tra le proprie fronde, tenendo per mano Maricetta.
Lucio era questo, un innamorato del mare, ma era anche uno scrupoloso osservatore, un dirigente instancabile portatore di idee geniali, un attento e puntuale pianificatore di eventi, un uomo gentile e cortese, elegante e garbato che aveva il ritmo dei grandi perché grande era lui stesso.
Soffrì molto quando le risorse, necessarie per mantenere alti quegli eventi, si estinsero e allora si mise di lato, con lo stile e l’armonia che possedeva, lasciando ad altri l’opportunità di prendersi cura di tutto ciò che lui con umiltà e intelletto aveva creato.
E’ risaputo che il rispetto, l’apprezzamento, l’ammirazione e l’amore non conoscono le proprie profondità fino al momento della separazione, quando il ricordo diventa ormai culla in cui noi tutti vorremmo farci dondolare da quell’onda trasparente che è la metafora della nostra anima che ancora non si è sopita!
Ciao caro Lucio, porta con te tra le nuvole il nostro eterno ricordo ed il pensiero infinito di tutti colori che ti hanno donato affetto e stima.
E solo Dio sa quanti sono!
Mimmo Drago