UN GIORNO
Un giorno scrissi una canzone!
Non so perché! Nessuno mi chiese di farlo!
Ma la scrissi ugualmente e la chiamai “Ode a Isla Negra”, ispirandomi ad un Canto di Pablo Neruda!
Era un componimento lirico, realizzato con trasparenze, sonorità e versi, che non aveva un contenuto né civile, né religioso, né patriottico, né morale, né tantomeno politico!
Aveva soltanto una proposizione spontanea amorosa, nata da sentimenti e da intensi turbamenti!
Cogliendone il messaggio intimo e aggregante, voci poetiche che l’avevano apprezzata, la elogiarono come un puro Inno alla Poesia, alla Bellezza, ai Sentimenti, al Mare!
“Una toccante dichiarazione d’Amore”, così la definirono!
E’ vero, quella fu l’unica ragione per la quale l’Ode era stata scritta! Ringrazio ancora quelle voci che ne compresero il senso e manifestarono condivisione!
Partorii quel canto in un momento della mia vita interiore, pertinente al mondo degli affetti e delle emozioni!
Vestii poi il mio Canto, con la Luce delle Trasparenze ed i Suoni dell’Infinito e lo mostrai a chi voleva farne un “Concerto”!
Lo guardarono, non lo lessero e se lo lessero, forse per loro, risultò incomprensibile; fecero però delle promesse, ma lo lasciarono nel fondo di un cassetto!
Passarono anni ed altri fecero nuovi giuramenti, illudendolo ancora, poi lo ritrovai in un cestino, coperto definitivamente dall’oblio!
Mi convinsi allora che la mia “Ode” non valeva nulla, almeno per loro!
Chiesi scusa a tutti e la seppellii, per sempre, sotto i sassi, in riva al mare, con rabbia e lacrime!
Poi, per caso, un Passante Silenzioso e Scalzo che sussurrava alle Pietre e parlava alla Luna, tirò fuori dall’acqua quel foglio, protetto dalle attinie, lo asciugò al sole e lo lesse ad alta voce!
Lo ascoltarono altri occhi, lo cantarono altre labbra, lo lodarono altre donne ed altri uomini, lo cullarono altre mani e mi obbligarono a custodirlo come un Bene Prezioso!
Adesso so soltanto che se voglio trovare una Luce, una Speranza o una Dolce Parola, devo cercarle in fondo all’Anima di chi sa parlare ai miei Silenzi!
(d.d.)