31/03/2018
Nessun commento
Una laurea in ingegneria elettronica in tasca e un contratto a tempo indeterminato in Francia come professore universitario barattati con un progetto di crowdfounding: un ragazzo palermitano innamorato del Mediterraneo va controcorrente. A metà aprile partirà per quattro mesi di navigazione in solitaria, alla scoperta di alcune “perle” del suo mare. Ben 2.300 miglia nautiche e 33 approdi per capire quale futuro sia destinato ai giovani che abitano in questi luoghi. E che non vogliono andarsene
di Chiara Dalla Tomasina
Un viaggio in barca a vela, in navigazione solitaria nel Mediterraneo, facendo tappa solo nelle isole minori italiane. Alcune più note, come Pantelleria e Capri, altre sconosciute ai più, come San Domino e Sant’Antioco. Con uno scopo: immaginare il futuro di questi luoghi, spaccati tra tradizione e modernità, tra abbandono e riscoperta, tra asperità e dolcezza. A prendersi carico di questa missione è Lucio Bellomo, classe 1983, volitivo palermitano appassionato di salsedine e di avventura, talmente innamorato del “suo” Mediterraneo da volerne immaginare un destino più dignitoso di quello a cui sembra designato. «Questo mare culturalmente è mitico, ma sta morendo lentamente sotto i nostri occhi, sia a livello ecologico – e mi riferisco, per esempio, a una vera propria invasione della plastica – che culturale – e penso a Marsiglia, ex città di pescatori ormai “colonizzata” da ricchi parigini, che ci arrivano in tre ore di treno dalla capitale», spiega Bellomo. «Il Mare Nostrum sta perdendo le sue tradizioni più endemiche e profonde, la sua identità, che l’hanno caratterizzato finora». Scopri nella gallery le 33 isole minori italiane scelte da Bellomo.
Da questa riflessione, l’idea di (altro…)