Analisi saltate da tre settimane e visite specialistiche legate alle condizioni del mare. Protestano gli abitanti
di LUCIA VINCENTI
20 novembre 2017
In autunno a Ustica cambia tutto e così, calato il solleone e chiusi gli ombrelloni, l’isola torna ad essere quasi dimenticata e a confrontarsi con i disservizi nei collegamenti marittimi e i disagi che ne seguono. Oggi dopo la soppressione, alcune settimane fa, del catamarano che la collega a Palermo, coloro che attendevano l’imbarco sono rimasti a terra.
Il catamarano che in estate fa cassa, è stato infatti soppresso e l’unico collegamento è stato affidato al piccolo aliscafo che, quando il vento soffia forte da nord o si guasta, non parte lasciando medici, insegnanti e tutti coloro che debbano raggiungere l’isola, a guardare la piccola tartaruga lontana. Il che avviene spesso, come accaduto oggi quando i servizi sanitari non sono stati assicurati.
Il servizio analisi dovrebbe (e non viene) essere assicurato solo il lunedì mattina, quindi solo una volta a settimana e incredibilmente, questo è stato il terzo lunedì consecutivo che l’aliscafo non è partito lasciando senza servizio persone affette da patologie e chiunque avesse avuto necessità di fare un prelievo. Quindi, tre settimane senza analisi, anche per chi ha necessità di frequenti controlli e non può, per ragioni fisiche, recarsi nella vicina ma lontana Palermo.
Il catamarano soppresso assicurava con la partenza delle 7,00, l’arrivo del personale medico e degli insegnanti alle 8,30 circa. Adesso l’aliscafo parte alle 8,05 e arriva a Ustica, intorno alle 10,00. Troppo tardi per chi attende un prelievo. L’analista, effettua, innanzi tutto, prelievi domiciliari per i pazienti che non possono uscire (e ricordiamo che Ustica in inverno è abitata principalmente da anziani) poi vengono effettuati i prelievi in guardia medica.
Per gli altri servizi medici la situazione è ancora meno rosea, in quanto se il servizio analisi è previsto (in teoria) solo una volta a settimana il lunedì, gli altri servizi come cardiologia, ginecologia, oculistica, otorino, sono solo due volte al mese e psichiatra e neuropsichiatra infantile solo una volta a settimana, il giovedì sempre se parte l’aliscafo, ovvio. Per i dentista, invece nessun problema. Come ci è stato riferito da un residente, Pietro Bertucci “il dentista da quando è andato in pensione, tempo fa, non è stato sostituito…”
Le corse dell’aliscafo partono da Palermo alle 8,05 e alle 16.30 e la nave alle 08,30 mentre Ustica Palermo sono (in teoria) alle 6.30/14,10 e la nave alle 14.20. Intanto oggi, niente analisi e fisioterapista. Come ci ha detto la stessa fisioterapista rimasta ad aspettare al porto: “Stamattina mi sono trovata nelle condizioni di non potermi recare a Ustica per svolgere il mio lavoro. Ci sono tante persone bisognose di assistenza, nel caso specifico fisioterapica, che a causa della sospensione della partenza aliscafo si ritrovano
a saltare la terapia e a non usufruire di un servizi pubblico a loro dovuto e sacrosanto.”
Ora, gli abitanti ci chiedono: “a chi dobbiamo chiedere spiegazione? L’amministrazione locale come ha gestito la situazione?”. E, ascoltando l’usticese Pietro Bertucci, responsabile anche del blog di informazione sulla piccola isola di Ustica non possiamo che condividere il suo pensiero: ”Noi siamo un’isola ma non vogliamo essere isolati.”
Fonte: Repubblica.it