«Per esaltare i prodotti preziosi della nostra terra, il segreto sta nel riuscire a mettere nel piatto un’armonia di sapori e non importa se a volte si tratta di ingredienti in apparenza “poveri” come possono essere le lenticchie o l’aglio»: a parlare, a Taormina Gourmet, durante lo showcooking dedicato alle lenticchie di Ustica e ad altri tesori dei presídi Slow Food siciliani è stata Lina Castorina, cuoca dell’Osteria i 4 Archi di Milo in provincia di Catania.
Per l’occasione Lina, che fa parte dell’Alleanza dei cuochi, ha preparato uno dei cavalli di battaglia del suo locale: la zuppa di lenticchie. «I legumi di Ustica – spiega – coltivati vicino al mare e su una terra vulcanica hanno un gusto particolare e sono molto ricercati, anche perché la resa per ettaro di terreno rispetto alle lenticchie di altri luoghi è molto bassa. Nella mia zuppa uso anche prodotti di altri presidi, come la cipolla di Castrofilippo e l’aglio rosso di Nubia».
Per preparare la zuppa il primo passo è fare il soffritto: «Alla base c’è la cipolla cui si aggiungono gli altri ingredienti, un po’ di sedano, un po’ di carota, e anche un po’ di patata per dare cremosità al piatto. Poi uno spicchio di aglio che dà sapore e fa bene, quindi si aggiungono le lenticchie che si fanno cuocere per un’ora. In questa stagione si può arricchire il piatto con i funghi porcini e aromatizzarlo con il rosmarino».
Il risultato è una zuppa di grande freschezza che fa venir voglia di andare a Milo ad assaggiare gli altri piatti della Castorina, dalla caponata di melanzane ai maccheroni al sugo di suino nero, senza dimenticare lo «stocco» alla messinese.
ROCCO MOLITERNI
Fonte: La Stampa cucina
Pubblicato il 12/11/2017