Il 13 scorso i consiglieri di maggioranza del Comune di Ustica, su esortazione del sindaco Licciardi, hanno approvato:
- il bilancio di previsione 2016/2018 e gli atti propedeutici che lo compongono contro il parere del Revisore dei Conti;
- Il Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale privo del parere del Revisore dei Conti e, cosa gravissima, documento sconosciuto anche dai consiglieri.
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Caratù: “Sull’Ase impreparazione, arroganza ed ambizioni personali”
Il Vice Procuratore Generale della Corte dei Conti Puglia ha intimato a restituire la somma di euro 4.304.319,97, illegittimamente riconosciute e pagate all’a.s.e. s.p.a. Tramite il segretario Generale del Comune di Manfredonia con regolare messa in mora a 35 presunti responsabili tra Dirigenti, Amministratori, Consiglieri Comunali, Revisori ; “rei” di aver espresso voto favorevole ai relativi provvedimenti. Confermando ancora una volta, come nella passata amministrazione, il Consiglio Comunale, abbia lavorato pochissimo e male. Ovviamente siamo in una fase avanzatissima degli accertamenti, ma non definitiva, quindi le cautele sono d’obbligo. L’aspetto più inquietante e paradossale è che si chiede la restituzione di questa ingente somma non a chi li ha effettivamente presi e spesi producendo documentazione probatoria tale da giustificare la richiesta. Ma viene chiesta a chi poco avvezzo a argomentazioni di natura contabile, amministrativa, e giuridica, votava acriticamente o per appartenenza politica o per fedeltà alla persona potente che al momento influenzava le scelte politiche della città. Mi dissocio dall’idea comune che una delle motivazioni possa anche essere il gettone di presenza che viene riconosciuto ai consiglieri per la presenza nelle commissioni Consiliari e per le sedute di Consiglio tali da essere intese come integrazione al reddito personale, idea molto forte nel sentire comune ma da me rifiutata; questi consiglieri dimenticando che le scelte e le conseguenze dei propri atti sono sempre personali senza vincolo di mandato.
Come elettori ci dobbiamo porre seriamente il problema, di come eleggiamo i nostri rappresentanti, valutiamo le competenze, le capacità, le esperienze politiche? La risposta è davanti agli occhi. Entrando nello specifico, a parziale giustificazione dei Consiglieri Comunali, ma questi a supporto della loro decisione sono stati sufficientemente informati e documentati? Sono state allegate alla proposta di approvazione tutti gli atti che come vediamo erano pretese vecchie di vent’anni, quando addirittura l’a.s.e. s.p.a. non esisteva! Sappiamo benissimo che la documentazione spesso veniva allegata anche 24/48 ore prima. Tempo insufficiente per molti consiglieri, che certamente hanno responsabilità politiche, incuranti di come, l’uomo solo al comando, gestiva quest’enorme flusso di denaro.
È sintomatico leggere in un report dell’amministratore unico come considerava i rapporti economici tra Azienda/Proprietà
– L’assemblea della società approvava un bilancio con un corrispettivo determinato a carico del comune;
– Il Consiglio Comunale, in fase di approvazione della propria previsione di bilancio, riduceva il corrispettivo da erogare all’Azienda;
– L’azienda a fine anno fatturava comunque il corrispettivo previsto nel suo bilancio, a prescindere dalla effettiva erogazione da parte della P.A Ora com’è possibile che un uomo solo al comando incurante del volere del comune proprietario, che ogni anno preventivamente gli adeguava il corrispettivo, che per statuto egli stesso era tenuto a rispettare adeguando i propri costi.
Incurante come se i bilanci Comunali fossero carta straccia, richieda vent’anni di arretrati. Com’è possibile che dei Consiglieri Comunali, preparati, umili al servizio della collettività abbiamo riconosciuto e pagato questa ingente somma in contrasto con i loro bilanci di pevisione? Encomiabile è stato il comportamento dei consiglieri Troiano e Correale da sempre contrari al riconoscimento di queste pretese.
Per le modestissime conoscenze giuridiche e contabili che ho, il Consiglio Comunale non poteva e non doveva riconoscere questi debiti fuori bilancio, perchè lo stesso Consiglio era a conoscenza delle pretese dell’a.s.e. e nei bilanci comunali di previsione, gli stessi consiglieri prendevano atto della pretese e ne adeguavano gli importi. Il responsabile politico di questo disastro si faccia da parte.
Fonte: manfredonianews.it/