12/04/2015 Nessun commento
A buona ragione è stato definito un “prezioso reperto storico“; se oggi lo abbiamo potuto ammirare è tutto merito di Nino Di Cara, noto esperto video-operatore sia terrestre che subacqueo che con passione e lungimiranza lo ha gelosamente conservato. E’ un documentario in bianco e nero, i colori del tempo, che oltre mezzo secolo fa, esattamente nel 1961, il famoso giornalista subacqueo Andrea Pittiruti realizzò per far conoscere Ustica; è un racconto in forma di filmato dove si rappresentano, intrecciandosi fra di loro, storia, luoghi, volti e avvenimenti dell’Isola. Presso i locali dell’Arsenale della Marina Regia di Palermo è stato presentato il primo incontro dell’Associazione Amici della Soprintendenza del Mare il cui obiettivo è il recupero della memoria e di tutto quanto ricondicibile alle più svariate attrezzature marinare; per l’occasione è stato proiettato questo documento storico che ha fatto rivivere ricordi mai sopiti di un mare e di un’isola meravigliosa; in tutti ma particolarmente nei pionieri della subacquea siciliana presenti che prima della proiezione hanno raccontato con accenti carichi di nostalgia le loro esperienze vissute nei fondali della “Perla nera“ del Mediterraneo; il filmato volutamente è stato anche un omaggio dei veterani ai giovani di oggi amanti del mondo sommerso e a quanti a vario titolo hanno dato, danno e daranno un contributo per la conoscenza e la salvaguardia del mare. Tantissimi, salone da “tutto esaurito“, gli spettatori, attenti prima, stupiti e commossi durante, plaudenti dopo; rappresentate tutte le generazioni ma più “rumorosi“ gli over 70 con le immancabili rievocazioni dei loro trascorsi anni “sub-ruggenti“, con le rimpatriate con i colleghi subacquei di un tempo a base di abbracci e pacche sulle spalle; la proiezione sulla quale si evidenziano inevitabilmente i segni del tempo è stato un graditissima visitazione della memoria usticese durata 27 minuti e 30 secondi, bella e struggente nello stesso tempo che ai più ha messo i brividi sopratutto nel cuore, particolarmente a chi di quel periodo e stato testimone oculare e auricolare per anagrafe. Vi assicuro, imperdibile, da vedere ! Assolutamente senza voler essere irriverente verso le tante persone che appaiono, particolarmente verso quelle purtroppo scomparse, il massimo del gradimento testimoniato da un divertito brusio in sala si è registrato quando nel filmato è comparso (non senza rimpianti), “u sciccareddu”, l’asinello, il “taxi”, il mezzo di trasporto dell’epoca. Invitati “speciali” alla manifestazione i rappresentanti del Centro Studi la cui presenza è ulteriore prova dell’attenzione che il Centro stesso tende a rivolgere verso iniziative come questa finalizzate al recupero ed al mantenimento della memoria. E’ stata proprio una bellissima serata; chi non c’era sicuramente s’è perso un tuffo, pardon !, un’immersione nel passato.
a cura di Mario Oddo