Lettera aperta al Sindaco di Ustica
Molti nostri concittadini che vivevano “oltre il mare” hanno ringraziato l’amministrazione Messina quando nel 2011 ha permesso di realizzare un importante progetto di promozione turistica quale l’installazione di una webcam su Cala Santa Maria che rappresentava una comodissima finestra virtuale da dove, comodamente da ogni luogo, era possibile ammirare e lasciarsi sedurre, da bellissimi momenti di vita quotidiana e, a secondo delle ore della giornata e dei raggi del sole riflessi dalle brillanti acque del nostro mare, ammirare un suggestivo e affascinante panorama.
Prima si poteva ammirare tutta Cala Santa Maria, dalla battigia alle due punte e oltre.
Da un po’ di tempo a questa parte, nonostante le nostre ripetute segnalazioni, forse incosciamente/distrattamente è stata allungata la distanza focale della Webcam consentendo solamente la visione della parte centrale della Cala, non sufficientemente rappresentativa!.
Le immagine che venivano catturate prima, sia in estate che in inverno, dalla nostra webcam:
– suscitavano emozioni, sentimenti, evocavano ricordi facendoli rivivere con la speranza di ritornare;
– davano la possibilità di verificare le reali condizioni del mare all’interno della cala per programmare un week end.
– erano quindi fonte di attrazione e di scelte e uno strumento potentissimo a vantaggio della sponsorizzazione dell’Isola.
Essendo il turismo la principale economia di Ustica credevamo che gli operatori turistici, amanti dei bei panorami, avessero preteso anche, come per Largo Padiglione, che la Webcam installata sulla Cala offrisse ai visitatori un panorama completo e non limitato.
Sindaco è stato solamente una “disattenzione” dell’operatore l’allungamento della distanza focale della webcam o vi sono motivi ostativi che i cittadini non devono conoscere?
Grazie per una nota chiarificatrice
Le due foto allegate mostrano cosa vedevamo e cosa vediamo.
Pietro Bertucci
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COMMENTO
Da Cosenza Salvio Foglia
Era affascinante vedere quel piccolo scorcio di mare, un modo per riassaporare alcune sensazioni provate sull’isola affacciandosi dalla finestra o da un belvedere…
ora, quella inquadratura, tanto sobria quanto gentile e fresca non c’è più, una attenzione, ma meglio sarebbe dire disattenzione, che priva la vista di un ricordo semplice quanto duraturo, perchè proiettato fin dentro l’intimo.
Diventava facile intristirsi quando le condizioni meteorologiche diventavano proibitive e tutto diventava grigio, ancorché ci fossero spiragli di luce solare animata dalla burrasca; si provava una sensazione di pace quando, invece, tutto era calmo, e si poteva immaginare, la sfumatura più forte del fondale che spesso ci aspettava, prima di tuffarci.
Ci si poteva immedesimare ed essere, da lontano, tra la gente, vivere il disagio e l’angustia durante le mareggiate, o perdersi tra le strade fresche del centro, per poi sorseggiare un caffè in piazza, insieme a qualcuno di voi, mentre il sole faceva l’occhiolino alle occupazioni e ai pensieri quotidiani.
E’ strano…
Perdere quello spicchio di mare, che tanta vita ha visto e vede, tra partenze lacrimose gioiosi arrivi, è celare, per distrazione o volontà, un quadro prezioso.
Cosa bisogna nascondere di tanta vita presente e futura?
Anche uno scorcio di spiaggia anonima può calarsi nella storia, ma, soprattutto, è capace di disegnare quel breve tratto di presente che a molti manca, stando lontani dall’isola.
Che sia chiaro, perché, ora come ora, di chiaro c’è ben poco…