Non sono intervenuto prima sull’argomento “funzionamento depuratore”, malgrado le numerose sollecitazioni, perché non volevo ritornare su un argomento che avrebbe ancora di più, dopo gli ultimi deprecabili fatti, esacerbato gli animi e danneggiato l’immagine dell’Isola.
A questo punto, però, considerata la denuncia del sindaco alla locale stazione dei Carabinieri nei miei confronti per “procurato allarme…”, non posso più tacere in quanto il silenzio potrebbe significare una ammissione di colpa. Mi trovo, quindi, costretto, mio malgrado, a difendere la mia credibilità, quale responsabile del sito usticasape, e fornire, qualora mi verrà richiesto, TUTTO quanto in mio possesso e, allora, per il sindaco, la sua denuncia potrebbe avere un effetto boomerang.
I Carabinieri, quindi, se non sono già in possesso, conosceranno le testimonianze, tutta la “storia” e la documentazione fotografica del depuratore da quando si è insediata l’amministrazione Licciardi, sino all’ultima foto e forse altro…
Il sindaco fa notare, diffondendo certezze che, proprio quel giorno (21-01-2015), erano presenti ad Ustica gli ispettori dell’ARPA e che “il campione da loro esaminato “rispetta i limiti previsti dalla legge” lasciando intendere che la foto non diceva la verità.
Nessuno, sino a prova contraria, mette in dubbio quanto esaminato dagli ispettori dell’ARPA… ma, sbaglio, o gli ispettori sono partiti giorno 21-01-2015 con la nave delle 14,20 e la foto porta la data del 21-01-2015 – ore 17,16?
Allora chiedo pubblicamente al sindaco, in virtù del D.L. 14 marzo 2013, n. 33 sul riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni, di dare la più ampia diffusione, anche attraverso il sito del comune di:
- quando è stato fatto il prelievo (ora e giorno);
- e l’esito delle analisi.
Chiedo ancora al sindaco di portare, altresì, a conoscenza della cittadinanza:
- se, dopo l’arrivo al depuratore dei liquami da trattare, vi è una “saracinesca” e/o un regolatore di portata;
- se la pulizia della griglia, cosa molto ma molto importante perché la sua ostruzione, dovuta a causa di materiali vari (carta, stracci, pietre in caso di pioggia ecc), comporta la fuoruscita dei liquami direttamente a mare, attualmente avviene automaticamente o necessita di un intervento manuale;
- – se la grigliatura non dovesse funzionate automaticamente, cioè se il “pettine” (è quello che pulisce la griglia) fosse bloccato, chi è ufficialmente autorizzato a pulire la griglia e con quale periodicità?
- – se il trituratore funziona;
- – se la camera raccolta della sabbia funziona;
- – se il dissabbiatore funziona;
- – se il bacino di ossidazione funziona completamente;
- – se lo stramazzo regolabile funziona;
- – se il dispositivo di clorazione funziona;
- – quando sono stati consegnati alla ditta specializzata gli ultimi fanghi essiccati.
La responsabilità del sequestro del depuratore, avvenuta il 28 Luglio 2014, è tutta da attribuire ad una amministrazione sprovveduta e disattenta in quanto, con deliberazione n° 30 del 15-07-2013, si è deciso di bloccare il progetto esecutivo di “trasformazione dei fanghi attivi” cambiandolo in “digestione aerobica dei fanghi” (non il “pennello” a mare ma il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura o, in alternativa, per la pulizia delle strade e dei marciapiedi), un percorso difficile e con tempi di attuazione molto lunghi.
In questa sede non si mette in discussione la validità, più o meno, della trasformazione, ma la mancanza di un immediato intervento ad un depuratore totalmente collassato.
Si sarebbe dovuto attuare un provvedimento di “lavori urgenti” che avrebbe consentito una depurazione dei liquami nei “limiti”. Effettuare, più o meno, gli stessi interventi attuati dopo il sequestro del depuratore e cioè:
– rendere efficiente la stazione di pompaggio dei fanghi , con la sostituzione del tubo a gomito bucato della pompa di sollevamento, che non permetteva il normale flusso dei fanghi al silos di ispessimento. Il non funzionamento di detta pompa, conseguentemente, causava la dispersione a mare di tutti i liquami.
– fare una pulizia generale a cominciare dalla griglia, dal bacino di disinfezione, dai letti di essiccamento ecc.
Sindaco, in conclusione, per evitare ulteriori “danni d’immagine alla nostra Isola”, dopo quella provocata la scorsa estate, con il sequestro del depuratore in piena stagione estiva, dovuta ad una tua/vostra “spintanea” auto denuncia, culminata con il “licenziamento” dell’assessore Ajovalasit e le dimissioni del tuo vice Tranchina (conseguentemente ad una notevole perdita di consensi ). Ora essendo rimasto “solo” e non potendo Mister 80% assolvere tutti i problemi del comune, ti chiedo seriamente di prendere atto della tua fallimentare politica – Dux dicit – e valutare se non è il caso di compiere il più dignitoso atto delle dimissioni.
Pietro Bertucci
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Da Palermo Francesco Menallo
La figura di Cassandra non mi piace. Pero’, ricordare a me stesso che una comunità spaccata in due non potesse essere amministrata che con una giunta super partes, rispettosa delle ragioni di entrambe le parti, fosse un rilievo fatto sin dal 2012, e’ inevitabile. Adesso mi vien da dire: chi è più ragionevole e più lungimirante deponga le armi per primo. I tribunali servono, a danno fatto, a perseguire (forse…) i responsabili. Il principale dovere di un’amministrazione e’ evitare che i danni si producano. Il Bene Comune e’ tale perché è di tutti e guardarsi in cagnesco in ossequio ad ideologie inattuali non è intellettualmente giustificabile.