Riceviamo e pubblichiamo – Vivere un dramma dopo la morte di un caro.
Indignato dal comportamento e dal menefreghismo di questo presidente del consiglio comunale che, avendo dichiarato aperta la seduta, perché in presenza del numero legale, non ha dato lettura ad una nota indirizzata al consiglio comunale dalla famiglia Badagliacco. Purtroppo essendo venuti, erroneamente, i consiglieri comunali, e alcuni cittadini come passaparola, a conoscenza del contenuto della lettera molto tempo prima, sento il dovere di rendere pubblica la lettera. Per chiarimenti e/o spiegazioni: felice.badagliacco@virgilio.it .
—————–
Al Consiglio Comunale di Ustica
Lo scrivente Badagliacco Felice unitamente alla sua famiglia vuole manifestare tutto il loro rammarico per la vicenda vissuta nelle giornate successive alla scomparsa del nostro amato padre .
Giorno 03/02/2015 mi recavo al comune di Ustica per sbrigare le pratiche di decesso del mio amato padre e per chiedere di poter utilizzare la bara comunale, da sempre messa a disposizione dal comune nel caso che per un qualsiasi motivo la stessa non potesse arrivare sul’isola.
Ho incontrato l’assessore Vittoria Salerno e manifestando la mia volontà di utilizzare la bara del comune mi viene risposto che la bara non c’è ma “per sicurezza fammi fare un paio di telefonate, lasciami il tuo numero di cellulare che ti faccio sapere”.
Mentre attendevo risposta mi ero attivato per una soluzione alternativa poichè ad Ustica c’era una bara che forse poteva essere utilizzata .
Nel pomeriggio arriva la tanto attesa telefonata da parte dell’assessore che da conferma del fatto che il comune é sprovvisto di bara e mi prospetta un probabile viaggio dell’aliscafo. L’assessore mi consiglia inoltre di attivarmi per fare imbarcare la bara qualora l’aliscafo riesca ad affrontare il viaggio.
Poco dopo ricevo una telefonata dalla famiglia alla quale avevo chiesto la cortesia del “prestito” della bara che si trova già sul luogo e mi informano che per motivi personali e comprensibili non è possibile utilizzare tale bara.
Mi prodigo quindi ad informare il sindaco della delicata situazione e mi viene risposto “fammi fare una telefonata e ti faccio sapere”. La chiamata arriva poco dopo: il sindaco afferma che ha ricevuto la stessa risposta che hanno dato a me, quindi si sarebbe recato in prefettura per tentare di risolvere il problema.
La soluzione: “Felice la prefettura ha attivato la capitaneria, c’è una vedetta pronta a partire domani mattina alle ore 8.00, condizioni meteo marine permettendo, pertanto ti devi attivare per la consegna della bara “.
Telefono quindi alle onoranze funebri e mi viene garantito che tutto sarebbe stato consegnato in tempo .
Quello che é successo dopo sono fatti a conoscenza di tutti : la motovedetta riesce a portare la bara e il funerale si svolge .
Mio padre é rimasto un giorno in più a casa sua.
Ora che voi consiglieri comunali , rappresentanti della comunità usticese , siete a conoscenza dei fatti vi chiedo di immedesimarvi in una situazione del genere: una famiglia che subisce la perdita di un proprio caro si ritrova a vivere in un momento doloroso un dramma, quello dell’assenza sul luogo della bara tanto da non potere fare il funerale al proprio caro e dare una degna sepoltura.
Vi chiedo delucidazioni in merito alla persona preposta ad occuparsi al mantenimento delle bare al comune, poiché l’ultima era stata utilizzata dalla famiglia Lo Cicero per un analogo caso e non é stata rimpiazzata, causando un danno, non alla famiglia Badagliacco ma a tutta la comunità usticese, visto che poteva succedere a chiunque.
Pertanto chiedo che il Consiglio Comunale prenda visione della corrispondenza tra i vari uffici e il sindaco per accertare di chi sia la responsabilità di quanto accaduto e successivamente che vengano presi i dovuti provvedimenti, non ultimo che tale persona venga invitata a dare le proprie dimissioni ed il tutto per il bene della comunità .
Inoltre vi invito a fare un sopralluogo al cimitero comunale e dove vengono messe le bare (in loculi fatiscenti, senza nessun tipo di norma igienica sanitaria) e verificare quanto materiale speciale giace accumulato…altro che diciotto mesi chiesti ai cittadini!
Le cellette di estumulo giacciono dentro la camera mortuaria da circa un anno .
Mi ripeterò chiedendo Al SINDACO, dopo avere accertato di chi sia la responsabilità dell’accaduto, che questo/a venga cacciato/a dal comune per non arrecare più danno alla comunità.
Se invece si venisse a scoprire che il sindaco, come massima Autorità sanitaria nell’isola, ha permesso tutto ciò, La prego, Signor Sindaco, dia le dimissioni per il bene della comunità.
Felice Badagliacco