ROMA. È arrivato il giorno della partenza della prima donna astronauta italiana. Per Samantha Cristoforetti sono le ultime ore dei preparativi in vista del lancio, in programma per le 22,01 italiane. A Baikonur la base russa nel Kazakhstan da cui partirà la Souyz, saranno le 3,01 del mattino.
È quindi una lunghissima giornata, cominciata alle 5 del mattino, quella che sta vivendo Samantha Cristoforetti, in uno specialissimo conto alla rovescia che ha voluto scandire giorno per giorno con le canzoni segnalate via Twitter: tutte parlano della voglia di correre sempre più alto, verso il sole e le stelle, e possono essere considerate la colonna sonora della sua missione, “Futura”.
È la seconda missione di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e rientra nell’ambito dell’accordo bilaterale fra l’Asi e la Nasa firmato nel 1997 per la fornitura di tre moduli pressurizzati abitativi.
Nata a Milano 37 anni fa e cresciuta a Malè (Trento),Samanta Cristoforetti si è laureata in ingegneria meccanica in Germania, a Monaco, è entrata a far parte del corpo astronauti
dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) nel 2009 ed è capitano dell’Aeronautica Militare. Adesso è un passo dal realizzare il sogno di andare nello spazio.
Sono tanti gli impegni in programma anche oggi, dai compiti più semplici, come fare le valige da consegnare a chi le riporterà a casa agli ultimissimi controlli. Il pomeriggio sarà
scandito dai rituali ormai d’obbligo per gli astronauti che partono da Baikonur e che richiamano tutti i gesti che il 12 aprile 1961 precedettero il lancio del primo uomo nello spazio.
Quando nel pomeriggio lasceranno l’hotel dei cosmonauti, dopo una breve pausa di riposo, Samantha Cristoforetti e i suoi compagni di equipaggio, il russo Anton Shkaplerov e l’americano Terry W. Virts, firmeranno la porta della loro stanza. Quindi scenderanno all’ingresso dell’hotel, dove il Pope li aspetterà per la benedizione.
Solo a questo punto usciranno, scendendo le scale dell’hotel e avviandosi al pullman tra due
ali di folla, accompagnati dalla stessa musica che oltre 50 anni ha accompagnato tutti gli altri astronauti usciti da quello stesso hotel. Poi saliranno sul pullman, che li porterà
all’edificio 254, dove indosseranno la tuta pressurizzata russa, chiamata Sokol.
Nessun estraneo può assistere a questa fase della preparazione e per Samantha saranno ammessi soltanto i genitori, il fratello e il fidanzato. Una volta pronti, gli astronauti usciranno dall’edificio e faranno i 50 passi di rito che li porteranno davanti alle autorità per i saluti ufficiali. Poi saliranno sul pullman diretti verso la rampa di lancio. Ma prima, come accade da 53 anni, si fermeranno lungo la strada per la pipì sulla ruota, proprio come fece Gagarin.
Fonte: Giornale di Sicilia