A proposito di mezzi di trasporto: Il Presidente dell’Ars On. Giovanni Ardizzone ha mantenuto gli impegni presi con la cittadinanza usticese, il 10 Agosto del 2013, in occasione dell’incontro al centro accoglienza?…
Vogliamo ricordarglielo nel caso se ne fosse dimenticato?
COMMENTO
Da Los Angeles Tom Robershaw
Ogni anno mi piace fare il limoncello con la ricetta di Maria. E un buon ricordo della bella Ustica.
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Da New Orleans Steven Campo
A mia mi piaci biviri limoncello e ura sacciu comu a fari / I like to drink limoncello and now I know how to make it:)
Ciau tutti Siciliani beddi!
Tanti Auguri di Buon Compleanno al sempre giovane e “simpaticone” Comandante Ben
da parte di Pietro, Pina Gianfranco e Floriana.
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AUGURI
Da Milano Costantino Tranchina
La foto di Ben, sembra la prua di una nave che imperterrita fende i flutti di un mare imperioso che dice : ” qui comando io ” !!
Tantissimi auguri di buon compleanno al Comandante Ben.
Costantino, Natalina e famiglia tutta
A Rosalia Russo,
a Maria Arnò,
a Maria Palmisano i Migliori
Auguri di Buon Compleanno
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Oggi si festeggia S. Andrea
Auguri a tutti coloro che festeggiano
il loro Onomastico sotto questo Nome.
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COMMENTO
Dalla California Fred Lauricella
Una splendida idea!!
Questo pomeriggio è stato richiesto l’intervento dell’elisoccorso. Al Giovane M.S. i migliori auguri di pronta guarigione.
COMUNICATO-STAMPA
LA GARA REGIONALE SUI TRASPORTI MARITTIMI VELOCI E’ ANDATA DESERTA: LAMPEDUSA E USTICA PERDONO UN SERVIZIO ESSENZIALE. I SINDACI NICOLINI E LICCIARDI LANCIANO L’ALLARME:” Occorre trovare una rapidissima soluzione improntata alla continuità del servizio, alla sicurezza e qualità dei mezzi, alla reale concorrenza tra le imprese e al minor costo possibile per le casse pubbliche”.
Il 31 ottobre scorso è scaduta la gara quinquennale vinta dalla Società Ustica Lines per il trasporto marittimo passeggeri con unità veloci da e per le isole di Lampedusa e Ustica. L’Assessorato regionale ai Trasporti ha concesso una proroga del contratto per un mese (fino al 30 novembre) e ha attivato una procedura negoziata con invito diretto alle imprese armatoriali in possesso dei requisiti. Tra le Società che sono state invitate ci sono: la Compagnia delle Isole, la Ustica lines, la SNAV, l’AliLauro, la Navigazione Libera del Golfo. L’apertura delle buste era prevista per il giorno 18 novembre scorso. Il periodo previsto per questo contratto era di 4 mesi (dal 1 Dicembre al 31 marzo 2015) nelle more dell’espletamento della gara pluriennale a rilevanza comunitaria. L’importo a base d’asta era pari a 2.579.667 euro (Due milioni cinquecentosettantanove mila 667 euro). Sarebbe risultata vincitrice l’Impresa armatoriale che avrebbe praticato il prezzo più basso.
Tale gara è andata deserta, nessuna delle Imprese invitate ha presentato un’offerta , e in assenza di fatti nuovi, dal 1° Dicembre le isole perderanno un servizio essenziale.
“Per quali ragioni nessuna delle Imprese invitate ha presentato un’offerta?” – si chiedono i Sindaci di Lampedusa e Ustica, Giusi Nicolini e Attilio Licciardi. “Sui trasporti marittimi in Sicilia c’è la libera concorrenza o si è instaurato un monopolio o un duopolio? Gli abitanti delle isole, i turisti, i professionisti, gli insegnanti, i medici (che più di altri usufruiscono dei mezzi veloci) hanno bisogno di un servizio di trasporto marittimo aperto alla reale concorrenza tra gli imprenditori, ad una reale efficienza e funzionalità dei mezzi utilizzati, e al minor costo possibile per le casse pubbliche. Per la prima volta nel bando che è andato deserto le Società venivano pagate solo per i viaggi realmente effettuati (una richiesta che gli isolani hanno sempre fatto e sempre fanno sin dai tempi del monopolio della ex Siremar!) al netto delle spese fisse riguardanti il personale di bordo: è stato questo a scoraggiare la partecipazione?”
“Siamo impegnati insieme all’Assessorato Regionale, alle Prefetture, ai nostri concittadini giustamente allarmati per l’interruzione di questo servizio essenziale per trovare una rapidissima soluzione improntata alla continuità del servizio – concludono Nicolini e Licciardi – e stiamo seguendo minuto per minuto l’evolversi della situazione”.
29 Novembre 2014
Inviata via PEC
Al Presidente del Consiglio del Comune di Ustica
Al Segretario Generale del Comune di Ustica
e.p.c. Al Sindaco del Comune di Ustica
Oggetto: Richiesta convocazione Consiglio Comunale in seduta straordinaria ed urgente
I sottoscritti Consiglieri Comunali, Basile Silvia, Caserta Carmela, Felice Caminita e D’Arca Francesco, – ai sensi dell’art. 18 comma 9 dello Statuto Comunale ( art. 14 p. 6 del Regolamento Consiliare),
C H I E D O N O
Che venga convocato un Consiglio Comunale, straordinario ed urgente, ( si suggerisce giorno 03/12/2014 ore 21,00) con il seguente ordine del giorno:
Ustica, lì 29.11.2014
F.to: I Consiglieri Comunali del Gruppo di minoranza “ L’Isola “
Di colore marrone scuro con sfumature verdoline, le lenticchie più piccole d’Italia sono coltivate sui terreni lavici e fertili di Ustica. Si seminano a gennaio e si raccolgono nella prima metà di giugno.
Le lenticchie di Ustica sono un ingrediente fondamentale della cucina locale: le due ricette classiche sono la zuppa, arricchita con le verdure locali e profumata con basilico o finocchietto selvatico, e la pasta, preparata con gli spaghetti spezzati. Tenere e saporite, non hanno bisogno di ammollo. Il Presidio Slow Food (referente dei produttori Marta Lo Sicco, tel. 091-362986) sta permettendo il recupero di molti terreni prima abbandonati, e la vendita al di fuori dell’isola.
Fonte La Stampa
di ANGELO SURRUSCA
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COMMENTO
Da Modena Loredana Viperli
una eccellenza tutta italiana…!!! sono uniche e squisitissime!!! non c’è nessun tipo di lenticchia che possa assomigliare a questa…. ha un sapore così intenso ……ottime!!!
Martedì 2 Dicembre p.v. alle h. 18,oo presso i locali dell’Arsenale della Marina Regia, a Palermo in Via dell’Arsenale 144, sarà proposta dal cantastorie Paolo Zarcone la novella del Decameron narrata nella «quarta giornata nella quale sotto il reggimento di Filòstrato si ragiona di coloro li cui amori ebbero infelice fine».
È la storia d’amore di un giovane principe siciliano e della figlia del re di Tunisi, nata “a distanza” sulla fama della loro bellezza, dal finale tragico con epilogo ad Ustica.
La novella, per iniziativa del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica, è stata rielaborata in cantata dal bravo cantastorie Paolo Zarcone, che l’ha presentata in anteprima a Ustica riscuotendo molto successo.
«A richiesta di numerosi soci -sottolinea orgogliosamente il Presidente del Centro Studi Vito Ailara- la riproponiamo a Palermo corredandola anche di un’appendice della prof.ssa Giovanna Fiume su alcuni aspetti della guerra di corsa nel Mediterraneo».
Farà gli onori di casa il Soprintendente Sebastiano Tusa e l’arch. Alessandra De Caro e il Sindaco di Ustica Attilio Licciardi porterà il saluto della cittadinanza isolana.
L’evento promosso dal Centro Studi usticese è realizzato con la collaborazione della Soprintendenza del mare.
La riserva marina ne fa d’estate il paradiso dei sub ma d’autunno rivela il suo fascino più nascosto
«Dalla sua cella lui vedeva solo il mare ed una casa bianca in mezzo al blu»: non può non venirti in mente la canzone di Lucio Dalla quando ti trovi nel museo di Ustica a guardare dietro le sbarre di quello che era un carcere: hai davanti l’azzurro del cielo ancora più terso in certi giorni di autunno lucidati dal vento, sotto il blu del mare e a destra una collina con qualche casa. Ustica era chiamata l’Isola dei ribelli, perché prima i borboni, poi i Savoia sovrani d’Italia, quindi Mussolini e anche la neonata repubblica pensarono bene di mandarvi quelli che davano fastidio. Così di qui è passato negli Anni 20 e 30 il fior fiore dell’intelligenza anarchica, socialista e comunista, da Gramsci a Rosselli, da Bordiga a Parri (ma anche intellettuali libici o etiopi). Gramsci appena arrivato propose di creare una scuola di formazione e una sorta di autogestione del confino fu tollerata fino al nuovo giro di vite.
Un viaggio fuori stagione in quest’isola perduta nel Tirreno al largo della Sicilia, il cui nome è tristemente legato a una delle tante stragi ancora impunite del nostro Paese, può iniziare da questo ex carcere diventato museo. Se da non perdere è la discesa nella grotta cella di rigore, il museo è interessante per i reperti e le tracce delle varie civiltà passate per l’isola. Si va dal paleolitico ai fenici, dai Greci ai Romani. I greci la chiamavano Osteodos, «ossario» per via dei mercenari che vi sarebbero morti, i romani le diedero il nome di Ustica che significa bruciato. C’è chi sostiene che questa fosse nell’Odissea l’isola di Circe, dove la maga incantava i naviganti. Per secoli è stata un luogo di «passaggio», la usavano come base i mercanti cartaginesi o i pirati, i benedettini provarono a farci un convento nel VI secolo, ma presto dovettero andarsene. A decidere di popolarla fu a metà del ’700 Ferdinando IV di Borbone e ancora sull’isola svettano le due torri che lui fece costruire: la Torre Santa Maria e la Torre Spalmatore.
La prime cose che colpiscono chi non c’è mai stato e si aspetta quasi un pezzo d’Africa (tipo Pantelleria) sono la ricchezza della vegetazione e le coltivazioni. In primis la lenticchia e poi la melanzana: queste due produzioni sono protagoniste di manifestazioni come, «Anticchia la lenticchia» a giugno e «Sua «Maestà la melanzana» a luglio (le organizza la condotta Slow Food). Ma ci sono anche uliveti e vigneti: all’Agriturismo Hibiscus si dorme tra le viti e ci si sveglia magari con i racconti sulla Torino operaia Anni 70 del fondatore dell’azienda. I prodotti della terra con quelli della pesca (Ustica è famosa tra l’altro per i suoi gamberetti) si gustano nelle trattorie e nei ristoranti dell’isola, da Il Faraglione con vista sul porto, a Schiticchio nel centro storico. Ma gli incanti dell’isola non sono solo «terragni», vale la pena di fare un giro in barca per apprezzarne le grotte che la costellano e soprattutto, scrutare i fondali di quella che è, dal 1986, la prima riserva marina protetta d’Italia. E non a caso oggi Ustica è considerata una vero e proprio paradiso per chi ama le immersioni subacquee.
Fonte: La Stampa
di ROCCO MOLITERNI