Le sorprese a… Ustica
Sig. Bertucci,
mi aspettavo stamane una protesta collettiva su Ustica Sape per il disservizio della nave che ieri, 3 settembre, avrebbe dovuto regolarmente partire alle 16,00 e, invece, dopo un improvviso e ingiustificato avviso di anticipo per le 14,00, ha lasciato il porticciolo locale alle 15,15. Lei ha fatto bene a pubblicare la foto della nave con data e orario di partenza, ma non può immaginare il malumore scatenatosi a bordo per il disagio, a danno di una settantina di passeggeri, provocato dall’improvviso avviso di partenza, nonostante la biglietteria Siremar avesse confermato a tutti, in mattinata all’atto dell’acquisto del biglietto, l’orario ufficiale di partenza delle 16,00. Alcuni lamentavano d’avere dimenticato per la fretta la valigia con i vestiti, altri non ricordavano d’avere staccato la corrente elettrica in casa, altri avevano abbandonato il cane. Taluni hanno lasciato chili di pesce nel frigo, altri hanno dovuto interrompere il pranzo. Un signore, addirittura, non si dava pace per avere smarrito un mazzo di chiavi, indispensabili per il suo rientro in città. Eppure non c’era motivo di creare tale e tanta confusione: il mare, rispetto ai due giorni precedenti, era appena “mosso” e tutte le informazioni meteo preannunciavano il ritorno alla normalità nel pomeriggio con venti da WNW e conseguentemente calma piatta a Cala Santa Maria. La traversata è stata tranquilla. Ebbene, è possibile che a Ustica, per un conto o l’altro, in ogni settore, le sorprese non finiscono mai? … Esiste o no un sindaco che, nella sua qualità di tutore-capo dell’ordine pubblico, intervenga per dare tranquillità ai locali e per evitare che i turisti, pentiti per il loro sofferto soggiorno, dimentichino per sempre l’isola? … Inconvenienti e disagi come quelli subìti da chi risiede o viene a Ustica hanno il sapore di certe “repubbliche” del Terzo Mondo, dove la legge non esiste e tutto è affidato al capriccio di taluni o, peggio, al caos.
Grazie per l’ospitalità e cordiali saluti.
Calò Valenti
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COMMENTO
Da Ustica Giovanni Martucci
Carissimo sig. Valenti, condivido in pieno la sua protesta che, a suo dire, avrebbe dovuto essere collettiva, ed aggiungo io, anche vivace, poiché proprio quel giorno, non vi erano i presupposti meteo per prendere quella leggera decisione. In questa nostra Italia ” non donna di provincia ma bordello ” come l’ha definita Dante, si dovrebbe protestare giornalmente eppure non accade nulla. Evidentemente gli italiani ci sono rassegnati a questa situazione politica dove chiunque mantiene un potere agisce come meglio crede senza un minimo di rispetto delle regole e del prossimo. Distinti saluti.