Ustica: una comunità unita nel dolore… ieri sembrava un’unica grande famiglia
Spesso, dopo la morte, si descrivono le persone a prescindere da ciò che realmente queste persone fossero. Non è il caso di Salvatore Palmisano. La nostra comunità, e non solo, Gli voleva un gran bene, e credo sia risultato evidente ieri, dalla folla di fedeli che hanno voluto renderGli l’ultimo saluto. Non ricordiamo di aver visto tanta gente in simili occasioni.
Tutte le attività sono rimaste ferme in quelle due ore in cui si sono svolti i funerali, come se fosse stato proclamato il lutto cittadino!.
La nostra chiesa non è riuscita a contenere la folla di amici e conoscenti che si sono voluti stringere accanto alla moglie, ai figli e ai parenti dello sfortunato Salvatore, che ha perso tragicamente la vita, lunedì scorso, a 74 anni, finendo sotto il suo trattore.
Grande la commozione, durante la celebrazione, negli occhi dei familiari e degli amici ed ancora l’incredulità per una fine così improvvisa e naturalmente il dolore di tutti per un altro pezzo di storia che è volata via.
Tutti ricorderemo Salvatore per la sua serietà, la dedizione alla famiglia e al lavoro. Era una persona integerrima nella professione come nella vita di tutti i giorni.
Ad officiare il rito funebre don Lorenzo Tripoli, parroco di Ustica, che nell’omelia ha ricordato la figura di Salvatore come uomo umile, buono e conciliante al “servizio” della moglie. Ha cercato parole di conforto in particolar modo per la moglie e per i figli Giovanni, Tonino, Sabino, Angela e Tecla esortando loro a vivere questo momento di grande dolore alla luce della Fede e nella speranza della Resurrezione..
Alla fine toccanti sono state le parole del figlio Giovanni che con un filo di voce strozzato dal pianto, ha sentito il dovere di ringraziare i Carabinieri, i Vigili del Fuoco, tutti coloro che hanno prestato i primi soccorsi e quanti sono stati loro vicino con una telefonata, con una visita, con la collaborazione. Ha concluso citando le parole di Giovanni Paolo II: “Famiglia credi in ciò che sei”… Famiglia diventa sempre più ciò che sei.
Totò, così lo chiamavamo, era un grande lavoratore; uno che il lavoro e i sacrifici non lo hanno mai spaventato ed era sempre pronto a dare una mano, su richiesta o senza, a chi ne aveva bisogno.
Al termine della funzione un lungo applauso, infine, ha accolto il feretro all’uscita della chiesa.
Una testimonianza corale di affetto per Totò prima di accompagnarLo al Cimitero per la sepoltura.
Pietro Bertucci
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Da Carpi Lorena Viperli
ho un grande dolore…….la notizia della tragedia che ha colpito la famiglia Palmisano, ha ferito gravemente il cuore di tutti noi , che abbiamo conosciuto Totò …e di conseguenza stimato, e a cui abbiamo voluto un gran bene……..
Non ci sono parole che possano , in qualche modo, alleviare il dolore della sua famiglia…..di certo, averlo avuto accanto è stato un gran dono per tutti…..
Grazie Totò per quella bella persona che sei stata….e grazie di aver fatto parte anche della mia vita……..
Un abbraccio grande e pieno d’affetto per i famigliari….
Lorena Viperli e famiglia……