Chiarimenti sull’Area Marina Protetta
Ancora una volta, contrariamente alla mia volontà sono costretto ad intervenire al fine di chiarire lo scopo dei miei precedenti interventi in quanto dalla lettura di alcuni commenti apparsi stamane su Usticasape sembrerebbe che io mi sia prestato ad alimentare “ anacronistici rimpalli” . Vi assicuro non è così.
Va innanzi tutto detto che condivido pienamente i principi ispiratori dei commenti di cui ho fatto cenno prima in quanto ritengo di essere un uomo di pace e quindi non amo la guerra, di conseguenza condivido che tutti noi abbiamo il sacrosanto dovere di concorrere al bene dell’isola , guardando al futuro, senza arroccarci su quelli che sono stati gli errori commessi, da tutti noi, nel passato.
Detto questo, però consentitemi di chiarire lo scopo dei miei commenti in precedenza postati.
Il mio recente intervento non voleva assolutamente essere né una inchiesta né tanto meno vi era l’intendimento di far giungere un messaggio “forte”, tendeva semplicemente a raddrizzare una verità che era stata distorta da un intervento apparso su altro sito.
Se rileggete i miei commenti vi accorgerete che non ho espresso alcun mio pensiero, bensì mi sono limitato ad esporre, cronologicamente, gli avvenimenti che avevano portato Ustica alla perdita di un bene prezioso: “la Riserva Marina” alla costruzione della quale, nel passato, ho attivamente e massicciamente partecipato.
Questo mio intervento non aveva né un intento politico, in quanto non sono interessato, né tanto meno per spirito polemico dato che tale cultura non mi appartiene ma, aveva un unico e solo scopo: far conoscere una verità che per moltissimi anni soltanto gli addetti ai lavori ne erano a conoscenza. In ogni caso, occorre precisare, che tale intento non nasce per mia iniziativa bensì è stata la conseguenza di un articolo comparso, come in precedenza espresso, su altro sito, a firma di Attilio Licciardi successivamente condiviso e ampliato da Giovanni Tranchina (tacco) che riportava notizie non veritiere.
Lungi da me la volontà di riaprire vecchie ferite, come sostenuto da Licciardi, in quanto è stato proprio lui che, dopo tanti anni di totale assenza dall’isola, improvvisamente, non so con quale intento, ricompare rispolverando una vecchia storia, ormai sopita da tanto tempo, riportandola, però, con un suo personale convincimento non rispondente assolutamente al vero.
Ripeto di condividere pienamente che è ormai tempo di mettere da parte la vecchia politica e mettere insieme tutte le forze di cui l’isola dispone che possano, con unità di intenti, collaborare per il bene dell’isola.
Salvatore Compagno