Ustica sape

COMMENTO:

Dalla California Agostino Caserta

Altra foto storica del Calcio usticese sempre al “Campo dell’Infermeria”, come era inteso all’ora, ubicato di fronte all’Isolotto. Siamo attorno al 1933 . Il calcio all’inizio era sport elitario e si sviluppò in Italia ed Europa come sport popolare attorno al 1919, dopo la Prima Guerra Mondiale. Ad Ustica arrivavano gli echi e le notizie e i giovani si aggiornavano come potevano. Giocavano al calcio dappertutto e le partite le disputavano in campagna in terreni, arati o no, spesso in pendenza, usati come campi improvvisati. Finalmente attorno il 1933 nacque il “Campo” accanto all’infermeria che durò fino al 1950 circa e dove venivano disputate partite fra squadre locali, fra Usticesi e prigionieri di guerra, o militari in loco, e anche partite con una squadra di militari inglesi. Raccontava Masino Martucci (detto Tom), grande appassionato di sport praticato anche da 50enne e con un fisico asciutto da atleta, che gli inglesi volevano giocare ogni giorno, avevano più esperienza, con loro giocava un “Nazionale B” e per alcuni mesi furono imbattibili. Ma con l’andare del tempo le cose cambiarono e in seguito una partita finì in pareggio, nel successivo incontro Ustica in una partita animatissima ma corretta riuscì addirittura a batterli e quella fu l’ultima partita con gli inglesi perché da allora in poi non vollero più giocare…
Elementi di spicco di quella squadra, anni 1940-50 : Sarino Giuffria, Franco Bertucci (in America), Pitrine’ Ventrice ( America ) e Camillo Padovani in difesa, Masino Martucci e Lillo Maggiore in mediana, Gianni Salerno, Pierino Bertucci (America) e Andrea Caserta in attacco.

Realisticamente il “Campo dell’infermieria” si può definire come il primo vero Campo Sportivo di Ustica e questa foto e’ la foto di tutte le foto, quasi sicuramente e’ la più antica del Calcio Usticese, una foto scattata durante il primo anno. Come ben sappiamo dopo la chiusura di questo Campo e fino al 1958 si giocò in Piazza o nei Gorghi, e dal 1958 al 1964 si giocò in un campo situato in un terreno di fronte il ristorante “Schiticchio”, costruito da sportivi volontari (Angelo Longo sa tutta la storia), dopo di che si passò al campo del Mulino a Vento, un po’ più a sud di quello attuale, anche questo costruito con le proprie mani da sportivi e non, e ancora esistente. Se qualcuno ha foto antiche scattate sul “Campo dell’Infermieria” e’ pregato di farle pervenire anche perché si sta pensando di allestire una piccola mostra sul calcio storico usticese ” Vecchie Glorie “, saranno fatte copie e gli originali ritorneranno ai proprietari. In questa foto, praticamente e come da usanza si notano portieri con coppole e altri con differenti copri capi, e affiora un po’ “d’aria festiva” o da scampagnata, si vedono anche le bende in testa di molti difensori perché a quei tempi le “dilettantistiche” ricuciture dei palloni, quando si colpivano di testa, facevano male e poi, era solo una scusa, si riteneva che le bende aiutavano a colpire meglio, con piu’ potenza e precisione. Il linguaggio del corpo e le pose sono l’immagine di quell’epoca ricca di scoperte e di innovazioni, la sigaretta in bocca e la divisa di calcio denotavano anche un po’ un segno di emancipazione e vanto, e particolarmente si nota sullo sfondo che non esiste ancora nessuna costruzione a parte il “Mulino”.
Dei giocatori ne riconosco solo alcuni perché la foto e’ del 1933 circa, per riconoscere gli altri ci vorrebbe l’aiuto di Camillo o qualche altro.
Il secondo da sinistra all’impiedi con vestito e cravatta Pietro Tranchina (detto Funcia), dopo, con vestito Armando Caserta (detto Armandino o Pilurussu, dipende), subito dietro con vestito e cappello Giovanni Palmisano (detto Minocchio).
In basso, il terzo da sinistra mi sembra un Ventrice e quindi Vincenzo Salafia, portiere ( detto Sasa’ ).