Ustica sape

Dalla California Agostino Caserta – Ricordi di San Bartolo


[ id=3816 w=320 h=240 float=left]A ‘za Ninuzza era una super devota di S. Bartolo ma per lei la ciliegina sulla torta era la Banda musicale che veniva ad Ustica per la Festa . Durante gli spettacoli si posizionava in prima fila , si gustava tutte le opere con una posa da intenditrice e… quando la banda lasciava l’isola a ‘za Ninuzza , con la faccia triste, saliva in piazza , alzava le mani , le ruotava con movimenti rapidi avanti e indietro a semicerchio con indice e pollice verso e diceva : ” Finu’ e Finaaau !! Finiu ‘a Festa…. ora mancano 363 giorni …..”

Attorno alla Festa c’erano tanti rituali e ricorrenze che si ripetevano , che non si descrivono , ma che tutti ” sentivano “, dalla sveglia con Banda alle 6:00 am e a suon di botti ” caliati ” di fuochi artificiali , all’odore di “calia e simenza “, al sapore speciale dei “pezzi duri ” al clima spirituale e magico [ id=3817 w=320 h=240 float=right]della Processione del Patrono, alla Santa Messa celebrata in piazza, all’incontro con vecchi amici, alla pioggerella, e a volte ” ventuliate o tempurali “, che sistematicamente e prodigiosamente si ripetono a tutt’oggi – e’ come se il Santo dicesse : ” Sono qui , vedo tutto e questa e’ la mia benedizione.. “, ecc… ecc…

A quei tempi la Festa di S. Bartolo riusciva a smuovere anche i sassi , non e’ una esagerazione affermare che alcuni usticesi che non si vedevano mai in giro ” scendevano in Piazza ” in occasione della festa di S. Bartolo . Quando ero piccolo i fuochi d’artificio si sparavano nello spiazzale (attuale Farmacia) di fronte la casa dello zio Giulio Calderaro e le luci decorative di S. Bartolo in piazza si vedevano solo il 24 e il 25. Nel primo pomeriggio aveva luogo la corsa delle Barche a cui, per tradizione, dava il via Antonio Tranchina ( ‘U Zoppareddu ) con una ” scupetatta” dalla barca della Giuria situata in mezzo alle due Punte della Cala. Dalla banchina, a gara iniziata, le barche quasi non si vedevano più, il mare diventava biancastro, si vedeva solo ” u rivugghiu ” delle remate che affondavano con forza nell’acqua. Corsa da sprinters, breve e frenetica , culminante con il caratteristico tuffo in acqua dell’equipaggio dei vincitori, al taglio del traguardo .

[ id=3818 w=320 h=240 float=left]Più tardi in Piazza si disputava la corsa degli asinelli, in seguito ridimensionata e poi abolita per motivi di sicurezza, che era il piccolo Palio locale, con due agguerrite contrade ( Tramontana e Oliastrello ) a contendersi la vittoria, quindi il gioco dell’antenna o albero della cuccagna a cui seguiva la corsa dei sacchi e infine la classica “rottura dei Pignateddi” che era sempre un gioco speciale e pieno di incognite. Mio padre Armando al microfono dal palchetto dettava i tempi e Camillo giù faceva da conduttore. I premi o le burle dentro le pentolacce erano quasi sempre gli stessi ma la popolazione era ugualmente tutta li, eccitata, con il fiato sospeso e gli occhi tutti puntati sul ” pignateddu “: Lo becca?, lo becca ma non lo rompe, lo rompe, oppure lo sbaglia? Dentro il “pignateddu ” c’e’ solo acqua ? oppure un biglietto per 10 kili di pasta da Palmisano? o la solita colombella, è pieno di cenere? o c’é un biglietto per 10 “pezzi duri” da Goffredo?

La Banda suonava tante opere fra cui l’Aida di Giuseppe Verdi e al momento della Marcia Trionfale un gruppo di trombettieri, che erano nascosti nel terrazzino dell’ex ” fascio “, sbucavano fuori all’improvviso con la bandiera tricolore e in corsa, suonando , andavano su per la Piazza e si univano agli altri nel palchetto fra gli applausi generali con “standing ovation ” . A tarda notte la contro-danza in piazza, con partecipazione di tutti, turisti inclusi , comandata da mio padre al microfono e Camillo in Piazza come Capofila, era l’epilogo dei festeggiamenti.

Alla processione dietro il Santo si vedevano fedeli con ceri, con placche votive per grazie ricevute, alcuni seguivano il corteo a piedi scalzi, altri facevano richieste speciali al Santo ad alta voce. Per San Bartolo fu pescato, dalla marineria locale, il primo pesce spada nelle acque di Ustica ed i pescatori lo vollero benedetto sul palchetto durante la Festa da Padre Carmelo. Nelle fermate in Piazza i devoti si arrampicavano sulla statua per attaccare al nastro soldi e gli italo americani presenti mettevano dollari. La Festa di S. Bartolomeo ad Ustica era ed e’ un evento speciale, una combinazione di riti, cerimonie, spettacoli e ricordi di questa terra che fonde cultura e tradizione, sacro e profano, e che trova nel Protettore il Santo da venerare e adorare. Le Feste Patronali sono come il Santo Natale “devi esserci !!” . Ci sono molti usticesi che vengono da lontano i quali, per essere presenti, fanno anche sacrifici però alla fine con grande soddisfazione possono dire, per usare una frase molto cara a mio padre: ” A’mu campatu n’atrannu !! ” .

Evviva San Bartolo !!!!

Zona A.M.P. – Riserva Integrale


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Nella A.M.P. dell’Isola di Ustica vi è un severo controllo (Sic!) … per vietare le attività che arrecano danno o disturbo l’ambiente marino …

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La guardia costiera soccorre e salva due sub


[ id=3813 w=320 h=240 float=left]Si erano immersi in una delle più belle zone di Ustica: la secca della Colombara. Sono stati salvati dagli uomini della Capitaneria di Porto che hanno dovuto fare per l’occasione anche i barellieri e gli operatori sanitari. Già perché l’ambulanza presente nell’isola era bloccata nei pressi della base dell’elisoccorso in attesa di politici e autorità che dovevano sbarcare. Così i due poveri sub che dovevano essere sottoposti ad un trattamento nella camera iperbarica devono la loro vita all’intervento tempestivo degli uomini della Capitaneria di Porto che hanno proseguito l’intervento di soccorso anche a terra. “un solo mezzo nell’isola è troppo poco – dicono dalla guardia medica -. Se come successo l’ambulanza è impegnata in altre zone per altre attività c’è chi rischia di lasciarci la pelle. Stavolta non è successo ma solo per la tempestività degli uomini della guardia costiera”. Le condizioni di uno dei sub soccorsi, una donna, erano davvero gravi. Solo il trattamento è riuscita a strapparla alla morte.

(dal Giornale di Sicilia del 22 Agosto 2010)

lutto


Ieri è morta ad Ustica, all’età di 98 anni, la signora Teresa Romano, suocera dell’Avv. Pippo Giordano.I funerali si svolgeranno alle 15,30 nella Parrocchia San Ferdinando Re di Ustica e subito dopo la Salma verrà trasportata a Palermo, per essere sepolta nel Cimitero dei Rotoli.
Ai Familiari le più sentite condoglianze.

Zona “Cafausu” (coffee house)


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Marinai e Mulo


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Aforismi, Citazioni, Proverbi… del giorno


L’ignoranza è meno dannosa del confuso sapere.

Cesare Beccaria

Buon Compleanno


AuguriA Michele Arnò,
a Maurizio Arnò e
a Giovanni Verdichizzi
i Migliori
Auguri di Buon Compleanno

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Oggi si festeggia S. Fabrizio.
Auguri a tutti coloro che festeggiano
il loro Onomastico sotto questo Nome

Piazza di mattina


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