Caro Pietro,
Ho ricevuto diverse richieste per cercare di interpretare il senso degli già pubblicati “nciuri”. Alcuni sono improponibili, altri invece, con l’aiuto della gente del posto e di chi ha buona memoria cercheremo di dare la giusta motivazione del soprannome. Intanto, come autore della lista, sono lieto di proporne uno ” Ho pensato per voi ” :
Quasi tutti gli “nciuri” degli usticesi hanno una piccola storia.. Ce n’e’ uno che non e’ formato da una sola parola ma da una frase , e’ insolito e merita attenzione anche perche’ si riferisce ad un personaggio da non dimenticare.
Anna Notarbartolo, Baronessa di Sciara, sposata con Antonino Favaloro, fu Sindaco di Ustica nel dopoguerra per 2 mandati. Il marito era usticese , lei era cresciuta nell’isola e si considerava usticese adottiva. La Baronessa era una donna intraprendente, energica e grande comunicatrice. Erano i tempi quando le richieste scritte alle Autorita’ Regionali, tramite delibere comunali ecc… spesso non erano sufficienti a dimostrare, con stanziamenti di fondi per i bisogni dell’ Isola, l’urgenza delle richieste di aiuti. Allora ” Ho pensato per voi” andava a Palermo in persona, senza appuntamento, per un incontro/scontro con il Presidente della CPC e tutte le altre Autorita’.
“Donn’ Anna” era una persona di intuito e di abilità ! Appena notava che le parole dolci non erano sufficienti a raggiungere lo scopo, in un istante cambiava fisionomia e atteggiamento e, alzando il tono della voce, cominciava a battere i pugni sul tavolo !! ” Abbiamo bisogno del bacino montano e di una nuova motonave, diceva… e aggiungeva: “gli usticesi non devono pagare nessuna tassa perché non se lo possono permettere” ….nella concitazione quei suoi denti bianchi prominenti e cavallini “abbagliavano” gli interlocutori…
Otteneva sempre tutto. Fui presente, per caso, ad uno di questi meeting, quando avevo circa 9 anni ( un evento del genere lo ricorderebbe anche lo smemorato di Collegno ), perche’ era presente anche mio padre Armando Caserta, impiegato Comunale e braccio destro del Sindaco . Appena fuori dagli uffici della Prefettura la Baronessa tutta contenta disse a mio padre, nel suo tipico accento Palermo-bene, ” Aimando ci vuonnu l’agghi pi vicini …”!! Il giorno dopo andammo ad Ustica, il vecchio vaporetto gettò l’ancora a Cala S. Maria suonando 3 volte, era il rispettoso saluto al Sindaco che si trovava a bordo . La stessa sera, come consuetudine quando tornava da Palermo , dal balcone del Vecchio Municipio informava, sull’esito degli incontri, i molti cittadini in attesa nella piazza antistante. Usava cominciare ogni suo intervento con le solite parole : ” Carissimi concittadini ” a voce bassa , dopo dava un bel “do” di petto , alzava la testa come un tenore e scandiva : ” Ho pensato per voi ..!!”…
N.B. A quei tempi, e per moltissimi anni dopo, chi era al comando aveva al massimo la licenza elementare, ma in cambio possedevano buon senso, onorabilità e onestà… una promessa con una stretta di mano era un contratto firmato.
Io Agostino, detto Nuccio o Cirasella…, ho cominciato, altri amici credo mi seguiranno per raccontare il perché di alcuni soprannomi.